Apertura nuovo ospedale a Bergamo
All’apertura del nuovo ospedale Giovanni XXIII di Bergamo:”Siamo straordinariamente soddisfatti di aver aperto l’ospedale più grande della Lombardia e uno dei più moderni d’Italia. È una vera e propria città della salute, dotata di strumentazioni di ultimissima generazione e all’interno della quale i pazienti si possono sentire come a casa loro, in un ambiente luminoso e accogliente”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni in occasione della Santa Messa prenatalizia officiata dal vescovo di Bergamo Francesco Beschi. Ora l’ospedale porta ufficialmente il nome di Giovanni XXIII, il pontefice bergamasco scomparso il 3 giugno del 1963. La struttura è perfettamente funzionante dopo il trasloco dei 368 pazienti avvenuto nel tempo record di 6 giorni.
LA GRANDE GIOIA DEL VESCOVO DI BERGAMO – È una gioia contagiosa quella che si respira all’interno del nuovo ospedale da oltre 900 posti letto: soddisfatti i pazienti, soddisfatto il personale, soddisfatte le autorità raccolte nell’hospital street tra la torre 2 e la torre 3. E proprio il vescovo, nel corso dell’omelia, ha parlato di “grande gioia nel poter pregare a pochi giorni dal Natale in questo nuovo luogo di cura e di accoglienza. In questo luogo si potrà sperimentare una paternità che dà speranza”. In prima fila, assieme a Formigoni, erano presenti il direttore generale Carlo Nicora, il direttore amministrativo Peter Assembergs, i consiglieri regionali Marcello Raimondi e Mario Barboni, l’assessore comunale Claudia Sartirani e il direttore del carcere di Bergamo Antonio Porcino.
GIÀ 32 NATI AL GIOVANNI XXIII – Tradizionalmente il vescovo di Bergamo celebra la Santa Messa assieme i malati dell’ospedale. Quest’anno l’ha fatto negli spazi moderni del Giovanni XXIII, il grande complesso da 320 mila metri quadrati complessivi posto a sud-ovest del capoluogo bergamasco. Già 32 i bimbi nati dal 19 dicembre al 23, di cui due gemelli: Alessandro e Alice, i primi due bambini venuti alla luce al Giovanni XXIII. Già tre sono stati gli interventi di emodinamica portati a termine nelle ultime 24 ore. Avviate da giorni le attività nei reparti di cardiologia, medicina cardiovascolare, cardiochirurgia, cardiochirurgia pediatrica, chirurgia vascolare, unità coronarica e terapia intensiva cardiochirurgica. Aperti gli ambulatori e il day hospital onco-ematologico, mentre è programmato a partire dal 7 gennaio lo spostamento degli altri ambulatori dedicati alle funzioni specialistiche. In attività dal 20 dicembre anche il Pronto Soccorso.
IL GRAZIE DEL PRESIDENTE – Al termine della funzione religiosa Formigoni ha voluto visitare, assieme al vescovo di Bergamo, il reparto di pediatria del Giovanni XXIII, posto al secondo piano, per osservare di persona le nuove strumentazioni tecnologiche dell’ospedale per il quale sono stati investiti oltre 100 milioni di euro. “Carissimi medici, carissimi infermieri e carissimo personale amministrativo – ha detto pubblicamente Formigoni – desidero ringraziarvi per l’impegno straordinario che avete profuso per l’apertura dell’ospedale e che testimonia la serietà e la bellezza di una comunità che lavora e che abita un luogo dove presta l’attenzione alle persone più bisognose”. A tutti loro Formigoni ha voluto esprimere i migliori auguri di buon lavoro: “L’eccellenza delle cure che vengono praticate sono affidate alla dedizione e all’intelligenza delle persone. Il cuore pulsante di un ospedale è, assieme ai suoi macchinari avanzatissimi, l’impegno dei medici, degli infermieri e del personale amministrativo”.
IMPRESSA GRANDE ACCELERAZIONE – Nel corso della visita Formigoni ha sottolineato, sollecitato dal alcuni giornalisti, come “Regione Lombardia abbia fatto fino in fondo il suo dovere per l’apertura di uno degli ospedali più moderni d’Europa, fatto con ampi spazi, affinché i malati si sentano accolti in luoghi aperti e accoglienti”. Per quanto riguarda l’aumento dei costi rispetto a quelli preventivati nel 2000, “si è trattato di una lievitazione percentualmente limitata”. “Nella misura in cui alcuni contratti non dovessero essere stati rispettati – ha aggiunto – è chiaro che ci saranno delle conseguenze com’è giusto e doveroso che sia”. In merito ai tempi di apertura ha sottolineato piena soddisfazione “per l’accelerazione impressa affinché l’ospedale fosse aperto entro il 31 dicembre 2012. Ancora una volta abbiamo realizzato una grande opera in un tempo nettamente inferiore a quelli registrati nel resto d’Italia per la costruzione di un ospedale”.
(Lombardia Notizie)